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Scultura di Santa Rosalia

PALERMO

& LA CONCA D'ORO

Palermo si estende nella breve pianura detta Conca d’Oro, dominata a Nord dal Monte Pellegrino.

Il nucleo originario di Palermo sorse sul debole rilievo ora occupato dal palazzo dei Normanni, un tempo lambito dal mare.

La struttura attuale del centro storico andò delineandosi fra 16° e 17° sec. con l’apertura di nuove arterie che determinarono l’allineamento di palazzi pubblici e nobiliari lungo le strade principali, mentre alle spalle rimaneva l’intrico di vie strette e irregolari caratteristico della città araba.

Il centro storico ha sempre conservato una grande importanza simbolica, ed era il luogo dove si concentravano le funzioni di direzione politica, economica e culturale. Dalla fine dell’Ottocento, tuttavia, esso fu a poco a poco abbandonato dalle famiglie della nobiltà più recente e da quelle borghesi, che si trasferirono nei nuovi quartieri creati nell’area di Nord Est. Questa tendenza riprese e divenne ancora più forte dopo la Seconda guerra mondiale.

Dai Quattro mandamenti, nei quali la città antica era divisa dal Seicento (la Loggia, il Capo, la Kalsa e l’Albergheria), se ne andarono tutte le famiglie più agiate, che potevano permetterselo. Così, nel 1981, una buona parte degli imprenditori, dei dirigenti e dei professionisti risiedevano fuori di esso, a Nord, nei quartieri Libertà e Politeama o addirittura a Mondello, che dalla piazza centrale dei Quattro canti dista ben 10 km.

Nel 1981, il primo anno per il quale si dispone di dati precisi, nel centro storico erano sovrarappresentati sia gli operai dell’industria sia quelli dei servizi. Il processo di gentrification a Palermo è iniziato tardi, intorno agli anni 1990, ed è stato più lento che altrove. La giunta del sindaco Leoluca Orlando commissionò nel 1988 a tre prestigiosi urbanisti italiani, Leonardo Benevolo, Pierluigi Cervellati e Italo Insolera, l’elaborazione di un piano di recupero del centro storico, ma la Regione Siciliana lo approvò solo nel 1993. E l’anno dopo iniziarono vari interventi.

Fu aperto al pubblico il complesso di S. Maria dello Spasimo, che dopo la Seconda guerra mondiale era stato sommerso di immondizia. Fu riaperto il Teatro Massimo. Gli interventi del comune furono detti di ‘fruizione a cantiere aperto’, perché attiravano i palermitani e i turisti a visitare i luoghi e gli edifici in corso di ristrutturazione, prima ancora che i lavori fossero terminati. Questi interventi, e quelli nel primo decennio del 2000, hanno rivitalizzato il centro storico, facendo nascere anche nuove attività commerciali e turistiche, e hanno messo in moto una moderata tendenza, da parte di strati giovani e istruiti della popolazione, ad andare a vivere in quella città vecchia abbandonata dall’aristocrazia e dalla borghesia molto tempo prima.

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